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P. Attilio

Giornata nera per il Madagascar (2)

Aggiornamento: 22 ott 2020


Una settimana fa vi ho inviato una breve informazione sulla grave, gravissima situazione in cui si è trovato il Madagascar e tutti i malgasci. Vi ho parlato di possibile guerra civile e magari tribale. Molti di voi sono rimasti a dir poco sorpresi, increduli... come potrebbe un popolo così mite, simpatico, gentile, accogliente, arrivare a questo punto? Ebbene, ancora ieri sera i Vescovi, in un comunicato ufficiale che incominciava dicendo: "sia che ascoltino sia che non ascoltino, tu parla" (Ezechiele ... Chiaro!!) hanno detto che "c'è ancora da temere una guerra civile"... Non è bello dirlo, ma lo si sente nell'aria. Penso che sia opportuno informarvi, fin che possibile, degli sviluppi della situazione.

Fin ora non sono capitati nuovi avvenimenti "gravi", ma la situazione non si schiarisce assolutamente. Sono arrivati osservatori dell'Onu, della Comunità Europea, delle Nazioni Africane... hanno visto... e... ci sono state ripetute e ripetute dichiarazioni ufficiali, semi-ufficiali ecc. Tutti hanno invitano i diversi responsabili a "non provocare altri scontri e a calmare gli animi". Molti incominciano a chiedersi se vale poi la spesa di bruciarsi le ali per sostenere due "persone", che dovrebbero essere adulte e responsabili, e che invece continuano a creare motivi e centri di tensioni tra la gente. Da notare che, tutti sanno che i manifestanti più facinorosi sono "pagati"...

Apparentemente dunque la situazione sembra calma, ma ognuno continua a "mettere legna al suo fuoco"... e non solo legna. Handry, che si è auto proclamato capo della repubblica, ha nominato il primo ministro e ha voluto "installarlo" ed è lì che è capitato quello che è capitato. Ora continua a nominare nuovi suoi ministri e promette di insediarli la settimana prossima.

Intanto da una parte e dall'altra arrivano "mandati di arresto"... che poi nessuno esegue... giustamente, forse, per paura di nuovo spargimento di sangue, ma, forse, anche per altri motivi. La commissione Ecumenica continua a cucire i poveri stracci strappati dell'unità nazionale, della saggezza ancestrale, della "fihavanana" (amicizia, collaborazione, equilibrio di rapporti) tradizionale, insistono e richiamano tanto anche alla fede e la preghiera. Anzi, di fede e di preghiera e di "protezione e benedizione di Dio" ne parlano tutti... anche quelli che non si vedono mai, assolutamente mai, in chiesa... e magari pregano e domandano la "disgrazia degli altri" (non sono sogni o invenzioni che vi dico, ma sono cose che ho vissuto questa settimana!!). Povero Cristo in croce... Lui continua a dire "perdona loro perché non sanno quello che fanno"... ma loro non si domandano neppure lontanamente che cosa stanno facendo.

Ormai sanno di aver superato il limite di "frenata" e vanno avanti come degli A..., lasciatemelo dire "PROPRIO COME DEGLI ASINI" ragliando che vogliono la "VERA DEMOCRAZIA". E in nome della vera democrazia... ognuno fa quello che vuole!! La situazione apparentemente è calma... ma il fuoco è acceso e la legna è pronta. Intanto però si spengono tanti altri focolari... perché non c'è più da mangiare, non c'è sicurezza fuori casa e sul lavoro... Qui a Ihosy, tutto è calmo... ma si incomincia a sentire anche un po' di "bruciato"... Domani, domenica, sarà un giorno di tregua e dovrebbe essere anche un giorno di preghiera... S. Paolo nella seconda lettura ci dice: "Qualunque cosa facciate, fate tutto a gloria di Dio... non siate motivo di scandalo (divisone) per nessuno".

foto tratta da nytimes.com

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